Otto punti per rilanciare l’architettura in Italia – di Filippo Spaini
La mia premessa è che se l’architettura contemporanea in Italia non ha spazio esistenziale, con sporadiche e spesso discusse occasioni di manifestarsi, la ragione sta nell’assoluto disinteresse al tema delle classi politiche passate e presenti, con la ulteriore considerazione che tutti coloro che si candidano a cambiare questo paese esprimono sul tema un silenzio tanto assordante quanto emblematico.
Il territorio a rischio, la questione della messa a norma sismica dell’intero paese e il degrado diffuso delle periferie metropolitane non sono argomenti che stanno portando ad un cambio di rotta, nemmeno programmatico.
Comunque, volentieri aderisco al contest, con la realistica consapevolezza che per cambiare le cose ci vorranno ancora molti anni.
Ecco le mie proposte:
1 – Stop univoco al consumo di suolo esterno alle cinture urbane consolidate. Individuazione delle aree di trasformazione, proposte dai Comuni e approvate dalle Regioni, con cambi d’uso concordati con gli operatori economici.
2 – Riforma radicale degli Ordini professionali, con albi che rispecchino le attività reali dei professionisti e non le qualifiche potenziali e solo teoriche. Vanno trovate formule per incentivare con forza l’attività dei più giovani, con dispositivi quali il prestito d’onore e riduzione dei carichi fiscali, previdenziali e assicurativi.
3 – Valutazione critica e prestazionale del patrimonio edilizio pubblico e privato, con l’individuazione di precise tipologie di interventi possibili, comuni in tutto il paese, e relativi incentivi fiscali per la eventuale sostituzione ‘obbligatoria’ del patrimonio a rischio sismico ed energeticamente irrecuperabile. Da affidare alle Regioni con scadenza certa.
4 – Finanziamenti straordinari alle Soprintendenze Statali per interventi di restauro e recupero del patrimonio storico. Chiarimento definitivo sui limiti delle competenze degli enti di tutela in tema di progettazione e Direzione Lavori, che vanno affidati ai professionisti. Gli uffici esprimeranno i programmi, le priorità, il coordinamento degli interventi e saranno stazioni appaltanti (nomineranno i RUP).
5 – Istituzione di una scuola di formazione per RUP, con relativa abilitazione, certificazione e finanziamento della copertura assicurativa. Istituzione di un albo. Ogni Comune italiano potrà avere a disposizione un RUP abilitato, non per forza dipendente.
6 – Divieto di affidare le progettazioni a dipendenti o a enti pubblici. Dispensa speciale per professori universitari nei campi delle progettazioni, che possono progettare quello che vogliono all’interno delle regole, ma devono avere le qualifiche come tutti gli altri. Relativo incentivo economico per chi rinuncia.
7 – Affidamenti: abolizione dei concorsi di idee e incentivazione dei concorsi di progettazione, ma solo quelli con incarico certo al vincitore, e dunque con un budget a disposizione. Indizione di gare di progettazione ‘alla francese’ in due fasi con selezione di min 3 max 10 soggetti invitati a produrre proposte progettuali con rimborsi uguali per tutti: va infatti sancito il principio che non si possa richiedere un servizio di alto livello intellettuale e ad altissimo valore aggiunto senza pagarlo. Al vincitore è dato l’incarico delle progettazioni, con obbligo di affidare la Direzione lavori al redattore del progetto a base di gara. Incentivazione dell’avvalimento per i giovani, con lista di operatori a disposizione, nella massima trasparenza del processo.
8 – Tenere il fattore ‘prezzo’ al massimo al 10% dei criteri di valutazione sia per gare di progettazione che di appalto lavori. Pagamenti certi entro 30 gg per progettazione e realizzazione delle opere.
Filippo Spaini – Spaini Architetti Associati
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Filippo Spaini
Filippo Spaini si laurea nel 1981 alla Facoltà di Architettura della Sapienza a Roma, e ottiene un Master in Architettura nel 1984 alla Rice University di Houston, Texas, dopo aver vinto la borsa Fullbright nel 1982. Dal 1985 svolge la sua attività professionale a Roma con Mosè Ricci, con cui consolida un sodalizio professionale trentennale. Numerosi i progetti realizzati da allora, con la partecipazione a tutti i principali concorsi di progettazione del periodo. Tra gli altri, lo studio è finalista per il progetto del MAXXI di Roma, delle stazioni AV Roma Tiburtina e Firenze, del nodo ferroviario di Bologna. I progetti realizzati sono tra gli altri numerosi edifici residenziali a Casoli, Chieti, il museo Michetti a Francavila al Mare, i progetti per le Terme di Caramanico, le Terme di Popoli e il nuovo albergo termale a Caramanico Terme. L’attività dello studio è anche rivolta alle infrastrutture, con i progetti per le stazioni metro Piramide nel 1990, le stazioni ferroviarie di Patti e Rometta in Sicilia nel 2000, lo studio svolto per RFI nel 2008 sulle barriere antirumore, poi applicato con la vittoria nel concorso e la progettazione definitiva della mitigazione acustica e ambientale della linea ferroviaria Cintura Sud nel comune di Milano nel 2010. Di quel periodo sono anche le ristrutturazioni delle ambasciate di Australia e Nuova Zelanda a Roma, ed i progetti vincitori di concorso per l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise di Teramo (2005-2008), ed il Campus Automotive in Val di Sangro (2008), di cui vengono poi sviluppati i progetti definitivi in attesa della realizzazione. Attualmente lo studio è impegnato nella progettazione di scuole e prosegue i progetti per complessi residenziali a Roma. Del 2015 è la realizzazione della nuova biglietteria del Teatro dell’Opera e del progetto di riqualificazione dei servizi di ristoro per il pubblico e il personale. Filippo Spaini è progettista e responsabile di tutte le attività, in quanto Amministratore unico e Direttore tecnico della RICCISPAINI ARCHITETTI ASSOCIATI. Nel 2014 la società fonda con altre il Consorzio di Ingegneria Engeko, costituendo un team interdisciplinare di altissima qualità professionale. Nel 2016 la RICCISPAINI ARCHITETTI ASSOCIATI diviene SPAINI ARCHITETTI ASSOCIATI, in continuità con la precedente struttura.