Elvira Seminara e l’Atlante degli abiti smessi – di Chiara Persia
IO LEGGO 2.0 – Nella dedica che apre il libro, Elvira Seminara scrive “all’arte di perdersi per arrivare”.
Si può intitolare un atlante alla possibilità di smarrirsi? Ebbene sì, e questa è solo una delle meravigliose strade che la lettura di queste pagine permette di percorrere.
Atlante degli abiti smessi è infatti un cammino che si può compiere su piani diversi e non affatto consequenziali.
Si può leggerlo come il racconto del difficile e irrisolto rapporto tra una madre, Eleonora, ed una figlia, Corinne. È Eleonora che, nel tentativo di ricontattare Corinne, scrive il lungo inventario dei suoi vestiti in attesa di una risposta che continua a non arrivare. E poiché la storia si svolge nel 1992, il tempo è ancora quello antecedente ad internet, alla rete, ai cellulari, alle mail: quindi chi scrive una lettera, scende in strada per imbucarla e attende il tempo necessario perché arrivi a destinazione e perché parta poi lo sperato riscontro; e telefona da una cabina telefonica, dopo essersi procurati i gettoni, ad orari stabiliti e non avendo la possibilità di lasciare o mandare “messaggini”.
Oppure si possono scorrere le pagine come la narrazione del momento in cui una donna si trova sul filo che separa la sua vita: il suo crollo e la sua rinascita, la sua memoria e il suo futuro. Eleonora lascia la sua casa di Firenze, quella dove aveva vissuto con la sua famiglia, e torna a Parigi: la città dove era approdata dopo la morte del marito, dove aveva vissuto un nuovo amore, anche questo ormai finito. Ma sente che è proprio da lì, dalla città dove aveva visto svanire il suo secondo tentativo di iniziare, che può riprendere il filo per tessere una nuova trama della sua esistenza.
O ancora: questo libro è una elencazione ragionata e raffinata di vestiti, stoffe, bottoni, passamanerie, chiusure lampo e dei loro odori, dei loro rumori, dei loro fruscii, delle loro rigidezze, dei loro inceppi, delle loro rotture. Perché come si è visto nel paragrafo precedente, spesso i termini del cucire e del vivere coincidono e sono ambivalenti.
Per poi arrivare alla pura lettura letteraria, con evidenti rimandi all’OuLiPo (Officina di Letteratura Potenziale) ed ai suoi esponenti: Calvino, Queneau, Perec. Giocare con le parole, farle diventare –spostandole all’interno di una frase– da soggetto a complemento oggetto quando non addirittura una espressione verbale. Descrivere il palazzo dove Eleonora vive a Parigi come ha fatto George Perec nel suo “La vita, istruzioni per l’uso” che Calvino definì “il più grande romanzo del ‘900”: con la capacità di restituire al lettore i nitidi contorni di ogni condomino, la fantasia di inventare legami e rapporti tra ciascuno o alcuni di loro ad un primo sguardo impensabili e quindi sorprendenti, la possibilità di una esperienza multisensoriale quando le parole riescono a diventare odori, colori, sapori.
L’Atlante degli abiti smessi è un catalogo di cose, di situazioni esistenziali, di tipologie umane, di oggetti e abitazioni. E come in ogni atlante, ci si può perdere, si possono scegliere le vie non segnate nettamente o addirittura scegliere di percorre gli spazi bianchi tra una considerazione ed una riflessione, tra un ricordo ed un’attesa, tra una parola già scritta e quella che la seguirà secondo il filo di chi leggerà che, mai come in questo libro, si intreccia e si interseca sovrapponendosi al filo di chi ha scritto questa storia unica, straordinaria, che rimane nella memoria e ne diventa un cassetto.
Il consiglio è di tornare ad aprirlo, ogni tanto, perché la magia delle parole di Elvira Seminara fa sì che ci si trovi sempre qualcosa di nuovo, di diverso, di mutato, come un abito: qualcosa di perfettamente aderente e adatto alla circostanza che ci si appresta a vivere.
Chiara Persia
[ Elvira Seminara – Atlante degli abiti smessi – Einaudi ]
Chiara Persia
Chiara Persia (Radio Rai) – Autrice e curatrice di trasmissioni radio televisive tra cui Atlantis e Black Out (Rai – Radio2), Radio3 Suite e Appunti di Volo (Rai – Radio3); Eppur si muove con Beniamino Placido e Indro Montanelli (Rai3), Fantastico ’90 (Rai1), Serata d’Onore (Rai2), Arriva la cicogna (Canale5). Si è occupata e si occupa di comunicazione culturale, sociale e istituzionale.