Marcello Nocera è un fotografo e artista italiano. Il suo primo approccio alla fotografia avviene in giovane età. Inizia la sua attività artistica e professionale parallelamente a un intenso percorso di formazione. Dopo un periodo di estrema sperimentazione, articolata, dettata da sovrapposizioni e manomissioni di immagini, Marcello torna indietro. Un work in regress lo riporta alla fotografia tradizionale in pellicola. Pochi scatti, quelli giusti. Ma questo non è sufficiente. Retrocede ulteriormente, fino a distruggere quella tecnica che padroneggia da anni. Disintegra l’immagine. Ne perde la fedeltà. È il momento di sentirsi libero e, nel campo della non-tecnica, approfondisce, sperimenta, porta avanti la ricerca personale direttamente sul campo.
Flashback. Nei progetti passati al centro dei suoi scatti regnano soggetti talmente scontati che risultano inusuali: carrelli per la spesa, distributori di carburante, scaffali del supermercato.
Dettagli di un paesaggio tipicamente urbanizzato, dove si condensa il consumismo compulsivo. Marcello è uomo del suo tempo. Decide quale scorcio inquadrare e, senza mezzi termini, proietta le nude immagini, senza rielaborazioni, più forti di un pugno allo stomaco. È un’analisi visiva, senza relazione in allegato.
Non è necessario che fornisca la chiave di lettura. La fedele rappresentazione della realtà induce un conseguente processo di riflessione nel fruitore dell’opera.
Flashforward. Marcello Nocera, dopo un anno di sperimentazione diretta, ha affinato una tecnica che gli consente di catturare in scatti notturni ciò che non è visibile a occhio nudo. Questo periodo ha coinciso con la realizzazione di un sostanzioso progetto fotografico, attraverso il quale l’artista sperimenta un altro lato di se stesso. DREAMER, sognatore. Frutto del progetto è un libro fotografico che sarà presentato prossimamente, in occasione della personale presso la galleria Limes.Images di Cagliari.
DREAMER è un viaggio interiore, un percorso di autoanalisi e di esplorazione che non segue una traiettoria parallela (sogno) alla vita reale, ma la interseca in più punti, continuamente. Segue una sinusoide, trait d’union tra il giorno e la notte. Il sogno, nel percorso di Marcello Nocera, quasi mai succede alla fase REM. La anticipa e inizia quando, sveglio, macina asfalto, o cammina tra le fatiscenti case di un paese abbandonato, oppure nel bosco. Sotto la gomma crepita il fogliame, cigola il bitume. Le falene si interpongono finché il passo cadenzato rallenta e gli occhi si abituano al buio. Occorrono tempo e pazienza prima di giungere all’apoteosi. È nistagmo mentre la solitudine stride schiacciata tra i campi magnetici, stesa tra il bitume dell’asfalto e il nero del cielo. La linea di demarcazione tende a 0. Infinitesimale com’è deve necessariamente dilatarsi per fornire le giuste risposte e per ridurre il senso di oppressione.
Si erge il sogno da questa terra sarda che pare tanto arida, eppure i vapori sferici si ribellano all’apparenza e sobbollono secondo moti convettivi, traduzione di spesse utopie notturne. Nella continua ricerca una sagoma indefinita e mutevole guarda tra gli alberi alti, oltre le nuvole dense. Riprende a pulsare il rito ancestrale, il contatto tra uomo e cielo. Marcello legge le stelle e, tra le stelle, definisce l’invisibile. La carnagione schiarisce bruciata da un flash distratto, compare costante nel distillato di immagini lo-fi, di tecnica distrutta e ricostruita nella sperimentazione sul campo.
Afferra prepotente il potere di rendere visibile quell’invisibile sempre presente ancora sconosciuto, o di cui si sono perse le tracce. Quando il campo visivo si annebbia è il trionfo del sogno. Un’esplosione. È libertà che trascende ogni dinamica di pensiero. Dura poco quel momento. Si ritrae. Si sgretola sino allo stato di polvere.
Scompare del tutto e si torna nel campo di esistenza della realtà, nell’intervallo da zero a più infinito. Svanito il sogno resta l’esperienza, la cicatrice tracciata tra una sigaretta e l’altra, un progetto fotografico che esprime un’alchimia di immagini e di mistero.
[ DREAMER | Progetto fotografico di ©Marcello Nocera ]
Paola Corrias
Conservatore dei Beni Architettonici e Ambientali e consulente per il restauro. Collabora come copywriter freelance con magazines d’arte contemporanea. È curatrice di mostre d’arte contemporanea. La sua più grande passione è la fotografia. Tra i maggiori interessi: musei, paesaggi culturali, storia dell’urbanistica e dell’architettura